Qual’è il valore di un sito web? Come si fa a calcolarlo? Quanto vale una brillante idea? Qual’è il valore di anni di duro lavoro per sviluppare contenuti interessanti? Domande difficili cui dare una risposta.
I fattori da considerare nel fare questo tipo di valutazioni sono tantissimi e molti di questi non hanno un’interpretazione univoca. Valutare il valore di un business on-line richiede studi complessi, previsioni e valutazioni accurate circa quanto è stato fatto, quanto c’è da fare e (soprattutto) quali sono le prospettive di sviluppo del mercato.
Insomma, come avrete capito, dire in due minuti che il sito X vale Y è impossibile!… a meno che si tratti di una società per azioni quotata in borsa! Eppure ci sono diversi servizi on-line che si offrono (gratuitamente) di approssimare una valutazione economica del valore di un sito web. Personalmente ne ho provati tantissimi ma sono davvero pochi quelli che restituiscono risultati più o meno verosimili (o quantomeno non palesemente assurdi). Tra questi ne ho selezionati cinque:
SiteValueCalculator
CubeStat
URLappraisal
DNScoop
Come potrete notare questi siti restituiscono, talvolta, risultati molto diversi tra loro a fronte dell’analisi del medesimo sito… ma quanto meno non dicono boiate clamorose del tipo “Google.com valore calcolato: 2 milioni di dollari” (se fosse vero lo comprerei io tra cinque minuti… anche se, sinceramente, non saprei dove prendere i due milioni).
Ma come fanno a fare una valutazione siti come questi? Iniziamo col premettere che la valutazione effettuata da servizi del genere è del tutto automatica e pertanto ha i vantaggi ed i limiti di tutte le procedure automatizzate. Questi servizi prendono in considerazione una serie di fattori, li combinano tra loro (ognuno secondo un proprio criterio) e tirano fuori una valutazione economica approssimativa. Di seguito i fattori generalmente considerati:
PageRank
Alexa Rank
Numero di pagine indicizzate sui principali motori
Numero di link in entrata (inbound link)
Presenza nelle principali directory (es. Dmoz)
Età del dominio
Traffico presunto (utenti unici e pagine viste giornaliere)
Guadagno presunto (ricavo giornaliero da eventuali annunci pubblicitari)
I dati presi in considerazione sono tutti rilevanti, per carità, ma non esauriscono minimamente le analisi necessarie ad una stima corretta e veritiera. Vediamo perchè:
le presunzioni sul traffico e sul guadagno sono molto spesso dei dati molto approssimativi se non, addirittura, clamorosamente sbagliati perchè si basano, appunto, su delle presunzioni;
non viene fatta nessuna valutazione sulla qualità dei contenuti del sito;
non viene considerato l’eventuale valore del brand;
per fare una stima seria bisognerebbe conoscere con esattezza una serie di criteri che solo il titolare del sito web può conoscere: traffico reale, numero di iscritti a eventuali servizi, esistenza o meno di un database profilato dell’utenza, giro d’affari (se si tratta di un sito commerciale o che ospita inserizioni pubblicitarie), valore di eventuali software (si pensi ad esempio al CMS che gestisce una complessa comunity), struttura tecnica (hardware), risorse umane (eventuali dipendenti), relazioni commerciali (accordi e partnership possono avere un valore anche rilevante), ecc.
Insomma, conoscere il valore reale di un sito web è una cosa molto complessa.
Se pensate di essere i proprietari di un piccolo (o grande) tesoro informatico e siete alla ricerca di investitori, il mio consiglio è quello di farvi assistere da dei professionisti (ad esempio una banca d’affari) che siano in grado di valutare ogni aspetto di valore del vostro business on-line. In caso contrario potete divertirvi e giocare un po’ con i servizi che vi ho linkato poco sopra.
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